martedì 14 ottobre 2008

Vendola è sempre più vicino al Pd


Sabato 11 ottobre la sinistra radicale si è ritrovata per la prima volta dopo la disfatta elettorale di aprile unita in piazza. A Roma, contro il governo e per raccogliere le firme a favore del referendum anti-'Lodo Alfano'. Ma l'apparenza non deve trarre in inganno, soprattutto in Rifondazione Comunista le divisioni restano molto nette, tanto che c'è chi parla di una scissione già nei prossimi mesi. Tutto parte dalla proposta dei Comunisti Italiani di fare una lista unica Prc-Pdci alle elezioni europee del 2009. Ipotesi stroncata dai vendoliani per bocca di Gennaro Migliore. Ma la maggioranza del partito è in mano a Paolo Ferrero, il quale starebbe seriamente pensando a una sorta di riedizione del Partito Comunista Italiano. Soprattutto in vista delll'approvazione della nuova legge per l'Europarlamento voluta dalla maggioranza di Centrodestra che fissa al 5% la soglia di sbarramento.

Il Governatore della Puglia, però, ha altri progetti. E - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - l'eventuale via libera dell'ex ministro della Solidarietà Sociale all'accordo con Diliberto scatenerebbe l'immediata uscita da Rifondazione di Nichi Vendola e dei suoi, in testa Franco Giordano (ex segretario) e Migliore (ex capogruppo alla Camera nella passata legislatura). Con quale obiettivo? Formare una lista di sinistra ma non comunista con i Verdi e Sinistra Democratica e presentarsi così all'appuntamento con le Europee. Il progetto, però, va ben oltre la prossima tornata elettorale. E riguarda i rapporti con il Partito Democratico.

Ferrero non ha alcuna intenzione di tentare di riallacciare il dialogo con Veltroni e si candida a restare una forza di opposizione estrema. Il blocco dei vendoliani, i Verdi e Sd intendono invece ricostruire il rapporto con i Democratici, senza bruciare le tappe ma in modo da arrivare alle prossime elezioni politiche con una nuova alleanza di Centrosinistra. Qualche contatto tra la minoranza del Prc e una parte del Pd, i dalemiani in testa, c'è già stato. Il percorso è lungo ma è quello che porterebbe a ridefinire completamente lo scenario del Centrosinistra. Ferrero e Diliberto da soli come opposizione comunista dura e pura. Vendola, Sd e Verdi insieme pronti a stringere un'intesa programmatica con il Partito Democratico.

Un accordo di governo per presentarsi insieme alle Politiche che veda anche la presenza dei Socialisti di Nencini, ovviamente come forza autonoma. Il fronte del Governatore pugliese esclude qualsiasi dialogo o rapporto con l'Udc di Casini, mentre è pronto a includere in questa alleanza anche l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, nonostante i pessimi rapporti tra Veltroni e l'ex Pm. Insomma, a breve potremmo assistere a un vero e proprio terremoto nell'opposizione, destinato a ridisegnare i confini e contorni della sinistra italiana.

Fonte

2 commenti:

Anonimo ha detto...

secondo me affari italiani pubblica tanto per pubblicare....
luigi

CrOmO ha detto...

Può essere tu abbia ragione. Ciò non toglie che in tanti speriamo che il PD pugliese abbia come valore aggiunto il Presidente della Regione e non in quanto governatore ma meramente per le sue qualità.
Trovo dubbio piuttosto che escluda a priori l'alleanza con l'udc.