sabato 28 giugno 2008

Mutui, Draghi: "La situazione è critica"


La situazione sui mercati finanziari "è peggiorata nell'ultima settimana e mezzo". L'allarme è stato lanciato dal governatore della Banca d'Italia e presidente del Financial stability forum, Mario Draghi, nel corso di una conferenza stampa. Il numero uno di via Nazionale ha spiegato che, negli ultimi giorni, "la situazione è stata più sul lato della fragilità che sul lato della stabilità". Il Governatore, che parlava nella conferenza stampa finale del quarto seminario tra le banche centrali dell'eurozona e della regione dell'Asia dell'Est e del Pacifico (Emeap) ha ricordato di aver già parlato del problema in occasione del G7.
Situazione critica - "Negli ultimi mesi - ha spiegato Draghi - vi è stata una grande quantità di emissioni di capitale: 300 miliardi di dollari, a fronte dei 400 miliardi di dollari di svalutazioni annunciate dal sistema bancario". Nell'ultimo periodo, ha proseguito ancora nella sua analisi, "sono un po' calati i timori di insolvenza mentre il 'leverage' è andato giù in una certa misura".
Mercato americano instabile - Le emissioni di capitale, ha detto ancora, "stanno diventando via via più difficili e il 'leverage' è dovuto scendere". Secondo Draghi, "specialmente sul mercato americano l'instabilità è più evidente. Le banche non possono sfuggire alla debolezza dell'economia americana: perché i prezzi delle case stanno andando giù e anche a causa del prezzo del petrolio". La conclusione è che "la situazione si è fatta dura" Il numero uno di Palazzo Koch ha sottolineato come, almeno per il momento, non sia possibile fare previsioni sul quando la crisi possa essere superata.
FONTE

3 commenti:

Anonimo ha detto...

che la situazione sia davvero "strana" lo dimostra un fatto: si paga il petrolio in dollari. se il dollaro sale rispetto all'euro, naturalmente il prezzo del petrolio per noi europei è più caro.
però, in questi anni il dollaro s'è deprezzato fortemente rispetto all'euro. ciò significa che gli europei dovrebbero pagar meno il petrolio, o almeno contenere gli aumenti.
e invece, il petrolio aumenta sempre di più... c'è qualcosa che non quadra.

sul lato mutui, invece, io credo che paghiamo il costo di cattive abitudini (sia nostre che degli operatori bancari).
nostre, nella misura in cui facciamo prestiti e mutui per le cose più futili.
una volta ci si indebitava per la casa, per l'azienda. ora ci si indebita per un cellulare, per un viaggio.
cattive abitudini delle banche, che non volendo più fare l'attività di banca vera (e dovendo mantenere veri e propri carrozzoni) hanno capito che conviene di più "lucrare" sulle spese.
noi guardiamo ai tassi di interesse, ma dovremmo guardare alle spese, poichè quelle sono fisse e incidono molto più pesantemente sul costo del finanziamento.
infine, pesa la "furbizia": una famiglia dovrebbe avere prestiti fino al 25% del reddito familiare annuo NETTO.
molto spesso questo limite non è osservato nè dal cliente (per necessità o per "vizio") nè dalle banche-finanziarie.....
.. la vedo male...tra poco scoppierà ....
luigi

CrOmO ha detto...

Luigi concordo con te su tutto, anche se in materia economica mi ritengo molto ignorante.
Sta di fatto che il consumismo inculcatoci, l'idea che tutto ci sia necessario, gli input mediatici che subiamo, lo nostro stile di vita poco sano, ci sta rovinando.
Gli interessi son tanti, le lobby ancor di più e la responsabilizzazione democratica è davvero una chimera.
Si salvi chi può!
CrOmo

Anonimo ha detto...

CrOmO, viviamo in una società in cui l'individuo si misura e si "pesa" in base ai pollici di televisione, o a pixel del telefonino.
e cmq, per capire certi meccanismi non è necessario sapere di economia, sarebbe sufficiente vedere come hanno vissuto i nostri nonni.
speriamo bene per i nostri figli.....
luigi