Buongiornoooo, vi siete ripresi dai festeggiamenti goderecci
derivanti dagli OTTANTAEURO??
Ancora no? Certo ci vuole tempo, un’emozione così non la
vivevamo da parecchio.
Non ci siamo più abituati alle gratificazioni. Negli ultimi
anni abbiamo beccato solo denigrazione, offesa gratuita, blocco degli stipendi,
moltiplicazione dei carichi di lavoro perché avete deciso che cinque lavoratori che andavano in pensione potevano
essere sostituiti da uno solo, incertezza per il futuro, precariato come parte
fissa delle nostre giornate … insomma
una lunga operazione demoralizzante per il Paese e per ogni singolo individuo.
(qua parla Grazia, dipendente pubblica)
Diciamolo, forza, che vi piace giocare con i più poveri, vi
sentite sempre più potenti ad impoverire una intera nazione in cui la
distribuzione del reddito va di pari passo con quella del Sudafrica.
Uno sparuto gruppo di ricchissimi contro una moltitudine di
poverissimi.
Berlusconi vinse le elezioni portando le pensioni a 1
milione di lire, Renzi, pugnalando prima Letta alle spalle e poi la nostra
intelligenza, con l’illusione che stesse facendo qualcosa di importante con il
ritornello degli OTTANTAEURO (lo sto scrivendo in maiuscolo apposta, lo
rappresento come il frame che avete nei vs cervelli).
#dearmatteo (con te si può parlare solo con chioccioline e
cancelletti), per carità, non è che io infelice che finalmente siamo al governo
ma, da buona militante di un grande partito, quale è il Partito DE-MO-CRA-TI-CO
(spelling per coloro a cui sfugga il significato e per richiamarne l’attenzione),
oggi mi aspetto ancora una riforma di sistema che riappacifichi la cittadinanza
con gli alti valori della Politica e quindi già dal tuo insediamento, anzi da
prima, da quando con Bersani abbiamo vinto le elezioni (lo devi a lui se oggi
siedi là, lo devi ad un altro slogan, #ItaliaGiusta) e non certo al 40% che vai
sbandierando delle europee che sono tutta un’altra rappresentazione che con il
consenso nazionale non c’entrano granché.
Dopo vent’anni di berlusconismo, tutti ci aspettavamo un
ritorno alla democrazia, al rispetto puro delle istituzioni e delle parti
sociali.
A me, a scuola, hanno insegnato che l’Italia è una Repubblica
parlamentare e mi ricordo bene la mia insegnante di educazione civica quando insisteva
su quanto fosse fondamentale per la nostra democrazia l’esistenza e le funzioni
del Parlamento e che il nostro bicameralismo era la massima espressione di
garanzia perché proprio attraverso la discussione di tutte le parti, si
sarebbero potute garantite le leggi giuste per tutti i cittadini. Sempre lei,
la mia insegnante, spiegava che il Governo era un organo esecutivo e che solo
in caso di urgenza poteva legiferare.
#dearissimoMatteo, qua tu stai facendo peggio di Berlusconi,
vai avanti per decreti e te ne sbatti altamente della nostra Costituzione.
Beh, non mi sta bene per nulla, già te l’ho detto. Il fatto
che tu sia rimasto segretario del MIO partito, quando invece dovresti, per
coerenza e per libertà, dimetterti per essere il Presidente del Consiglio di
tutti, mi fa doppiamente arrabbiare perché
rivedo in te lo stesso metodo del nanetto malfattore che ci ha tiranneggiati
nel ventennio passato. #cambiaverso Matteo e lascia liberi i nostri
parlamentari di decidere con la loro testa. Vogliamo un’Italia libera e
rappresentata da uomini liberi.
Lo ammetto, ho sostenuto Cuperlo e sul tuo carro non ci sono
salita e quindi, in teoria, non dovresti avere apprezzamento per ciò che penso
ma, ti piaccia o meno, oggi devi rappresentarci tutti e fare gli interessi
collettivi e quindi devi, per forza, ascoltare anche me. Devi tenere nella tua
agenda il mio motivato dissenso verso le politiche che stai annunciando e per
le conseguenze che esse determinano.
Oltre ad essere cittadina, lavoratrice pubblica (ed un sacco
di altre funzioni multitasking che non sto qui a ricordare a nessuno), sono
anche una dirigente sindacale della CGIL, la stessa che tu vuoi distruggere.
Bene, sappi che la CGIL ha rappresentato lavoro, lavoratrici
e lavoratori per 110 dieci anni e l’ha fatto sempre con la lotta civile e non
arrivi certo tu, con i tuoi slogan salvaitalia fasulli, ad annientarla.
Manco li conosci i sacrifici che faccio ogni giorno per
portare avanti la mia mission nel tentativo di porre riparo a tutte le ingiustizie
che il tuo “privato” e le restrizioni legislative stanno provocando su una
moltitudine di esseri umani. Mica le ricevi tu le telefonate mentre sei in
bagno dalla lavoratrice che pulisce i cessi pubblici, che guadagna 500 euro al
mese con una cooperativa succhiasangue, a cui non pagano gli straordinari?
Quella donna, assieme a tante altre persone, sono il mio obiettivo di vita. Io
ci rispondo sempre a quella donna, anche solo per dirle che le sono vicina e
che a quel datore di lavoro, prima o poi, lo rimetto sulla via della legalità perché
non è possibile, non è giusto, non è equo che si debba approfittare del bisogno
di una donna o di un uomo poveri, affidando a questi i lavori più umili, e che
a tanti farebbero schifo, e non pagarmi dignitosamente. (suggerimento: Perché non
introduci l’obbligo dell’indicatore della congruità del costo del lavoro nei
tuoi decreti invece che dimezzare le agibilità sindacali? Mi dici chi dovrà
difendere queste persone come meritano?)
Oppure vogliamo parlare delle lavoratrici e dei lavoratori
delle Province? Non so se ti rendi conto di cosa voglia significare sentirsi
degli indesiderati, degli esuberi, dei pezzi da dislocare da qualche parte o da
distruggere. Cosa significa alzarsi la mattina, andare al lavoro e non sapere
cosa ti compete più, come servire il cittadino. ANCORA OGGI NON HAI DEFINITO LE
FUNZIONI E MESSO A SISTEMA QUESTO PEZZO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE! Stiamo parlando di esseri umani e non di
lontani numeri, non so se comprendi cosa significhi. Stiamo parlando di servizi
pubblici che bisogna garantire ai cittadini, di procedure all’interno di
processi ben delineati ed invece c’è solo CAOS.
La CGIL, con CISL e UIL, in tutto questo periodo hanno avuto
il ruolo di tampone con tutte queste persone demoralizzate e bistrattate. Tu,
Presidente, hai parlato mai con loro? Oppure credi che basti un questionario a
mezzo mail (dove poi un terzo t’ha risposto #voglioilcontratto)?!
Io continuerò certamente a difendere i diritti delle
lavoratrici e dei lavoratori, perché sono una che è, da sempre, sindacalista
senza poltrona e amo l’attività che svolgo, perché inseguo l’ideale sogno che
tutti dobbiamo avere garantiti gli stessi diritti (non ti ripeto gli articoli
che dovresti ben conoscere della nostra Carta Costituzionale). Taglia pure le
agibilità sindacali, passerai alla storia come il massimo esponente della
condotta antisindacale, come colui che preferisce comandare invece che
concordare con le parti.
Matteo e compagine, state sereni ma #stateattenti che la
pazienza ha un limite e ste cose ce le saremmo aspettate da un governo fascista
o da qualcuno iscritto alla loggia P2, non da un governo di centro sinistra.
Ora mi interrompo che ho già superato le 1100 parole e per
uno abituato alla comunicazione in 140 caratteri è come la scalata dell’Everest a mani nude ma non puoi immaginare quante
centinaia di osservazioni avrei da farti a cominciare dalle 44 proposte che per
me sono altre e sicuramente 45.